Miseria a San Francisco

San Francisco é un centro culturale e finanziario degli Stati Uniti occidentali e una delle città più cosmopolite del paese.

San Francisco occupa un posto sicuro nel sogno romantico degli Stati Uniti: un porto marittimo fresco, elegante, bello e mondano, le strade ripide offrono viste mozzafiato su una delle baie più grandi del mondo.

Secondo il sogno, gli abitanti di San Francisco sono sofisticati, le loro vite contengono tutte le forme di piacere come la musica, l’arte e il buon cibo.

Per gli abitanti di San Francisco, la loro città è un luogo magico, quasi un’isola, salvata dalla sua posizione e dalla sua storia, dall’espansione incontrollata e dalla monotonia che affligge tanta parte della California urbana.

Dalla seconda guerra mondiale, tuttavia, San Francisco ha dovuto affrontare la cruda realtà della vita urbana: congestione, inquinamento dell’aria e dell’acqua, violenza e vandalismo e il generale degrado del centro città.

L’aspetto di San Francisco è cambiato quando le famiglie, principalmente bianche e della classe media, si sono trasferite nei suoi sobborghi, lasciando la città a una popolazione che, statisticamente, tende ad essere più anziana e ad avere meno persone sposate.

Ora più di un abitante su due è “non bianco” – in questo caso afroamericano, asiatico orientale, filippino, samoano, vietnamita, latinoamericano o nativo americano.

I loro sogni richiedono sempre più una realizzazione che ha poco a che fare con il sogno romantico di San Francisco.

Sebbene gli abitanti di San Francisco si lamentino della congestione, dei senzatetto e dell’alto costo della vita che affliggono la città e parlano all’infinito dei bei tempi andati, la maggioranza pensa ancora a San Francisco come la pensava il poeta George Sterling, come “la fresca città grigia dell’amore ”, uno dei luoghi più attraenti, colorati e caratteristici d’America in cui vivere.

Peccato NON sia più così.