Il molestatore della stazione di Padova ora ha un nome. Ryen Wasti, ventenne tunisino irregolare, è stato riconosciuto da tutte e sette le ragazze – fra cui una diciassettenne – che hanno trovato la forza e il coraggio di denunciarlo alle forze dell’ordine. Contro di lui le accuse sono pesantissime: cinque violenze sessuali, di cui una compiuta con la complicità di un secondo soggetto non ancora identificato, il tutto nell’arco di pochi mesi.
Il suo terreno di caccia era sempre lo stesso, l’area circostante la stazione ferroviaria di Padova, dove nel giro di poche settimane era diventato l’incubo delle ragazze e delle studentesse.
I precedenti
Dati i gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ieri il gip Laura Alcaro del tribunale euganeo ha accolto la richiesta del pubblico ministero Emma Ferrero, ordinando la custodia cautelare in carcere per il giovane tunisino che per mesi si era creduto al di sopra della legge. A maggio era stato infatti arrestato e denunciato due volte, insieme a un connazionale di poco più grande, ma sempre e solo per questioni legate allo spaccio di droga. Durante le identificazioni però, agli agenti non era sfuggita la somiglianza tra il giovane pusher e la descrizione fornita poche settimane prima da alcune ragazze, palpeggiate e molestate nei pressi della fermata del tram di fronte alla stazione.
Le bugie ai poliziotti
Troppe coincidenze anche per la procura di Padova, dove il sostituto procuratore Sergio Dini ha coordinato un’indagine lunga mesi. A mancare infatti non erano gli elementi di prova, ma un dettaglio più banale: ogni volta che veniva fermato o arrestato infatti, quel ragazzo si dichiarava un minorenne di origini libiche, riuscendo a evitare la custodia cautelare in carcere e le altre misure restrittive più severe. [ndr complimenti agli inquirenti per le mancate verifiche e per aver creduto alla “befana”] L’esame osseo disposto dalla procura di Padova e la comunicazione arrivata nei giorni scorsi dal consolato tunisino di Milano, però, hanno cancellato ogni dubbio: quel ragazzo è nato nel 2003, quindi è maggiorenne.
Le vittime
Astuto, spregiudicato e sicuro di sé, si ipotizza abbia commesso il suo ultimo atto di violenza il 12 giugno, in uno dei sottopassaggi della stazione dei treni di Padova quando, nella calca dell’ora di punta, ha molestato pesantemente una giovane donna. La vittima ha trovato la forza di reagire, tentando di trattenerlo, e ha chiamato la polizia, ma quando è arrivata la pattuglia il tunisino era già riuscito a dileguarsi. Andando a ritroso, nei mesi primaverili i resoconti delle vittime sono uno spaccato di violenza e squallore.
Spesso offriva a delle ragazze una birra, uno spritz o di condividere dell’hashish, come alla diciassettenne che si è risvegliata sola, in un prato accanto a una casa abbandonata con gli slip abbassati. A una seconda giovane ha persino mandato una richiesta per seguirla su Instagram alcune ore dopo averla violentata. Per ora, tutte le vittime lo hanno riconosciuto, ma gli inquirenti non escludono che altre giovani possano trovare ora il coraggio di farsi avanti e denunciarlo.
Fonte: Corriere del Veneto – Rashad Jaber – 25 Giugno 2023