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Monopattino, Bici a Pedalata Assistita e la schizofrenia dell’Unione Europea

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“Come funziona una bicicletta a pedalata assistita (o e-Bike) e qual è la differenza con una bici elettrica?” È facile fare confusione, ma la prima cosa da chiarire è che e-bike e bici a pedalata assistita sono in realtà due sinonimi: si riferiscono a un mezzo del tutto simile alla classica bicicletta muscolare, dotato però di un motore elettrico che è in grado di assisterti mentre pedali, riducendo la fatica e permettendoti di andare più veloce.  Il motivo per cui questi mezzi stanno diventando relativamente popolari è facilmente intuibile: pedalando con l’aiuto di un motore elettrico si può fare meno fatica, andare  più veloci, percorrere distanze medio-lunghe in tempi ragionevoli e, soprattutto, farlo in modo apparentemente pulito.

La pedalata assistita (e-bike)

Come suggerisce l’espressione stessa, si tratta di una sorta di assistenza che viene fornita dal motore elettrico grazie ad un apposito  sensore  e che ti permette sia di  ridurre lo sforzo, dato che la pedalata è sostenuta e quindi “meno dura”, che di  andare più veloce . È come se non dovessi fare alcuna fatica per mantenere lo stesso ritmo di pedalata, almeno fino ai  25 km/h, perché se raggiungi una velocità superiore il motore va in stand-by e non avrai più il sostegno elettrico. I  livelli di assistenza  sono diversi: di solito ce ne sono da 3 a 5 a seconda del modello e del produttore; puoi comunque scegliere di aumentare o diminuire la potenza, cioè il grado di “aiuto richiesto”, attraverso un piccolo computer di bordo posizionato sul manubrio.

Le e-bike più semplici permettono di percorrere meno di 50 km  con la pedalata assistita prima di ricaricarle, mentre per le bici più performanti superano anche i 100 km.   La  ricarica  di una bici a pedalata assistita può essere fatta tramite una  classica presa domestica da 220 Volt. Per i costi, si parte da un  minimo di 500-600 euro, ma per un modello un po’ più avanzato si arriva facilmente a 1000-1500 Euro ed in alcuni casi si possono raggiungere anche i 3000 Euro.

Differenza tra e-bike e bici elettrica

La  bicicletta elettrica , nota anche come  Speed Pedelec, si differenzia invece dall’e-Bike perché in questo caso  non esiste una relazione tra pedalata e motore : in altre parole, non avrai bisogno di pedalare perché la bici si muoverà unicamente grazie al  motore , raggiungendo persino i  45 km/h . Proprio per questo, parliamo di un mezzo che è molto più simile ai ciclomotori, tanto che per guidarlo dovrai possedere la patente e indossare il casco, mentre la bici dovrà essere regolarmente  immatricolata, essere coperta da  assicurazione  e avere una  targa.

Queste differenze sono riconosciute dal  Codice della Strada, che ha fissato le regole da seguire per chi possiede una bici elettrica.  Nell’Articolo 50 si legge: “I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare.

Anche la direttiva del Parlamento Europeo 2002/24 definisce le e-bike o a pedalata assistita o Electric Pedal Assisted Cycle (EPAC) come “mezzi dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”. Così, per questi veicoli, considerati a tutti gli effetti biciclette, non c’è obbligo immatricolazione, assicurazione, targa e patentino.

Discorso diverso per le  biciclette elettriche,  che non rispettano la direttiva 2002/24 e rientrano invece in un regolamento di omologazione che le distingue in due categorie: le  L1eA  e le  L1eB.    Le  L1eA  sono cicli a due o tre ruote progettati con la trazione a pedale ed equipaggiati con  motore elettrico ausiliario di potenza nominale inferiore a 1000 W  e in grado di esprimere velocità non superiori a 25 km/h.

Le  L1eB  sono i cicli a due o tre ruote dotati di motore elettrico con  potenza nominale continua massima sino a 4000 W  e  velocità  non superiore ai 45 km/h. , in questo caso le norme applicate dovrebbero essere quelle previste per chi usa il ciclomotore, vale a dire obbligo di casco, targa, assicurazione e limite di età da rispettare.

CONCLUSIONE
Se guidi un monopattino elettrico (quello dei bonus statali), scomodo per le distanze medie e pericoloso nel traffico della città, per l’Europa va bene e puoi farne l’uso che vuoi, nel nome della “salvaguardia del cambiamento climatico”, se invece preferisci la bicicletta totalmente elettrica, NON va bene, puoi usare solo quella a “pedalata assistita” e farti prendere per i fondelli, perché se vuoi quella elettrica al 100% devi soggiacere all’obbligo di casco, targa, assicurazione e limite di età. Capito? Benvenuti nella SCHIZOFRENIA dell’Europa.  Val. In.

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