Nessuna regola, nessun rispetto, neanche al cinema - Italiador
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Nessuna regola, nessun rispetto, neanche al cinema

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Gentili lettori di “Italiador”,

desidero condividere con voi il grande disappunto provato ieri presso il Cinema Barberini di Roma, uno dei pochi, in tutta la capitale, in cui poter vedere film in lingua straniera. Subito dopo il lavoro come docente di lingue in un grande Liceo di periferia, mi dirigo verso il centro per vedere “Oppenheimer”; avendo tardato 10 minuti, non essendoci pubblicità che precedono la visione del film, mi reco con il mio amico ai posti segnati sui biglietti da lui precedentemente acquistati. I posti risultano entrambi occupati da due ragazzi stranieri che in inglese mi informano che le due signore di mezza età sedute accanto a loro, hanno preso i loro posti; educatamente spiego in italiano alle signore che quelli non sono i loro posti e poco elegantemente mi sento rispondere che non hanno alcuna intenzione di spostarsi, poiché il film, è già iniziato; essendo rimasti solo due posti vuoti molto laterali, insisto per avere i centralissimi da noi acquistati, ritengo che 3 ore di film viste lateralmente, con una visione parziale dei sottotitoli e un audio che sembra disturbato dalla sala limitrofa, non sia una buona idea. Con il mio amico chiediamo il cortese intervento di un impiegato del cinema, l’addetta si reca dalle signore e queste si ostinano a non spostarsi dai posti dei ragazzi stranieri che a loro volta non ci cedono i nostri. Chiedo l’intervento di un superiore, dopo circa 20 minuti arriva la direttrice del cinema, questa si dimostra impotente e ci propone di restituirci il prezzo del biglietto, spiego che il costo della baby sitter per mia figlia, i biglietti di autobus e metro, le ore di tragitto e il lavoro, ci impediscono di tornare in altra data, vorremmo quanto ci spetta: vedere il film dalla poltrona a noi assegnata; la direttrice ci spiega che entrare con 10 minuti di ritardo ci ha fatto perdere il diritto al nostro posto e che dobbiamo sederci sui restanti, un’altra impiegata, aggiunge che è colpa di un’utenza indisciplinata, quella che paga solo “3,5 euro”! (N.d.r. grazie alla promozione in corso!), che occupa i posti sbagliati e non si sposta a richiesta di nessuno.
Aggiungo che a fine luglio, nello stesso cinema, per la visione di “Barbie”, alcuni miei amici ed io ci siamo ritrovati nella stessa identica situazione: qualcuno aveva preso il posto di qualcun altro, con effetto domino, risultato: delle studentesse straniere hanno dovuto vedere tutto il film con il mento in aria in prima fila, nonostante avessero richiesto l’aiuto del personale, che, non parlando neppure inglese, non è riuscito a permettere loro di sedere nei posti dei biglietti da loro comprati.
Evidentemente al Cinema Barberini le regole nessuno sa come farle rispettare, neppure chi lo dirige! Forse sarebbe utile la presenza di una guardia per garantire quantomeno la sicurezza.
Sento un profondo imbarazzo nel notare la maleducazione di alcuni connazionali e la noncuranza di chi dovrebbe far rispettare le regole, soprattutto in un cinema situato al centro della capitale, dove il chiaro messaggio che viene sponsorizzato è evidentemente che le regole sono solo un orpello. Dopo alcuni anni vissuti all’estero mi permetto di citare Piero Angela: «L’Italia è un paese morto. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. Non ci sono premi per chi merita.» 21 Settembre 2023

(Lettera firmata)
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