Nuova stoccata del ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa volta sulla legge Severino. In una intervista al Corriere della Sera, l’esponente del governo parte dalle intercettazioni: “va rimodulata la norma per conciliare il diritto all’informazione dei cittadini e quello dei singoli a non veder divulgate notizie segrete e intime che li riguardano – afferma l’ex magistrato – Per ripristinare una par condicio di informazione tra le parti. (ndr forse il ministro é preoccupato per tutte le minchiate dette telefonicamente da Berlusconi alle sue “ninfette”?)
Rimane il fatto che di leggi ne abbiamo anche troppe, se solo le facessimo rispettare sarebbe una bella cosa, invece queste facce da deretano, se ne inventano di nuove per combattere la povera gente, vedi covid-19 e per mantenere i privilegi dei potenti (prescrizione per scadenza dei termini, leggi ad-hoc, aggiustamento dei processi in appello e cassazione etc etc).
Aggiunge poi il ministro Nordio, “occorre far sì che la norma sull’incandidabilità non venga applicata ai condannati in primo grado. Altrimenti la norma confliggerebbe con la presunzione di innocenza.
L’incandidabilità dovrebbe scattare dalla sentenza di appello in poi”.
Allora noi ci domandiamo: se manteniamo il principio della presunta innocenza, perché un cristiano deve andare in galera se NON vi é alcuna certezza di colpevolezza?
Raccogliete prima le prove e poi contestate il reato e non il contrario.
Invece di favorire gli amici degli amici, cercate di essere un po’ seri e rivedete le norme processuali o vogliamo rimanere un paese di mafiosi, criminali e finti garantisti ?
Conclusione: chi ha commesso reati NON può essere candidato ad alcuna posizione che comporti la gestione della “cosa pubblica”, non si può prendere come buon esempio di governo un criminale ….. ma che vi siete bevuti il cervello?
12 Dicembre 2022