Il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, ha firmato con Draghi il decreto per una nuova base militare a Coltano, in un’area protetta dal punto di vista ambientale e paesaggistico
A Pisa sta montando la protesta contro la nuova base militare che il governo vuole realizzare nelle campagne intorno a Coltano, un piccolo borgo rurale di appena quattrocento abitanti tra Pisa e Livorno, all’interno del parco naturale di San Rossore.
Il decreto firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, uscito in Gazzetta Ufficiale il 23 marzo scorso, suscita polemiche da settimane non solo perché del tutto inatteso ma anche perché si farà in un’area protetta da vincoli paesaggistici e ambientali con i fondi del Pnrr, ovvero le risorse messe a disposizione dall’Europa dopo l’emergenza Covid per finanziare la transizione ecologica.
La base, destinata ai reparti antiterrorismo dell’Arma dei Carabinieri, sorgerà in un’area di quasi 73mila metri quadri attorno al vecchio “radar di Coltano”, un’ex stazione radio utilizzata fino a una quindicina d’anni fa dai militari della vicina base statunitense di Camp Darby.
Secondo le indiscrezioni il progetto vedrà la realizzazione di caserme, uffici, una pista di atterraggio per gli elicotteri, poligoni di tiro, centri di addestramento, laboratori, magazzini e una ventina di villette a schiera per un totale di circa 445mila metri cubi di cemento.
Nonostante il fermo parere contrario messo per iscritto dagli esperti del Parco. La vicenda ha suscitato clamore fin da subito spingendo i partiti, le associazioni ecologiste e i sindacati a mobilitarsi contro la scelta del governo, che al momento non appare modificabile.
La data-chiave sarà però il 4 maggio 2022: quel giorno si terrà infatti a Firenze un vertice fra il Comando Generale dei Carabinieri, il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Toscana e le istituzioni locali in cui l’Arma sosterrà la validità e la sostenibilità ambientale del progetto, mentre la Regione e il Comune di Pisa proveranno a proporre altre soluzioni.
Le forze politiche appaiono divise. Il Pd ha suggerito aree alternative da espropriare sempre intorno a Pisa, il centrodestra invece non direbbe no a un progetto di dimensioni ridotte.
Riccardo Michelucci 23 aprile 2022