Ma dove caspiterina li vanno a prendere tutti questi gran fenomeni? Palù: Dati sanitari sulla carta d’identità”. Allora caro dottore mettiamo sulla tua carta d’identità, con chi vai a scopxxe. Così siamo pari.
Ma il capo dell’AIFA ha mai sentito parlare di diritto alla privacy? Ma questo “signore” non sta rompendo troppo i cosiddetti?
Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all’Università di Padova e presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ritiene che sia arrivato il momento per mettere in pratica le lezioni che la pandemia ci ha dato: «Il primo passo è riorganizzare il sistema sanitario sulla qualità più che sulla quantità».
Presidente, da dove dobbiamo partire in questa impresa che non sembra così facile?
«Per ottenere una maggiore efficienza io partirei dalla base: sanità territoriale e medici di medicina generale. Serve una maggiore sinergia tra territorio e ospedale. Abbiamo accumulato un ritardo notevole nella realizzazione di progetti considerati strategici per il Paese; vedi ad esempio il fascicolo sanitario elettronico. Sono tra coloro che hanno accolto bene l’annuncio del governo di semplificare l’identità del cittadino in un unico documento come la carta di identità elettronica (Cie). L’auspicio è che nell’immediato futuro si possa, attraverso la Cie, aggregare e accedere a tutte le informazioni sanitarie dei singoli pazienti rendendole interoperabili su tutto il territorio nazionale».