Perché compare la sigla "5G" sulla ricevuta della terza dose di vaccino? - Italiador
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Perché compare la sigla “5G” sulla ricevuta della terza dose di vaccino?

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Come visibile nel filmato che ci é giunto, si può notare la scritta 5G nella ricevuta dell’avvenuta vaccinazione, in questo caso terza dose. La domanda che ci viene in mente é:  PERCHÈ compare la sigla 5G che fa riferimento alla tanto discussa tecnologia telefonica ad altissima velocità ?

Ha forse qualcosa a che fare con il controllo dei soggetti da remoto ?

Sistema di codifica AIC
Referente internazionale e nazionale: Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA)

Versione indicata dal DPCM: AIC 2015

L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) è definita mediante un sistema di codifica che identifica univocamente ogni confezione farmaceutica venduta in Italia, distinguendola anche in base al numero di compresse/unità, alla percentuale di principio attivo, alla via di somministrazione, ecc. Tali codici sono rilasciati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) dopo che sono state espletate tutte le fasi di studio previste dalle sperimentazioni cliniche e dopo il parere favorevole della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) che, con il supporto di un gruppo di esperti interni ed esterni e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), effettua tutte le valutazioni necessarie (chimico‐farmaceutiche, biologiche, farmaco‐tossicologiche e cliniche) su ciascun farmaco destinato ad essere immesso sul mercato al fine di assicurare i requisiti di sicurezza ed efficacia. Sono altresì esaminati i risultati delle ricerche condotte dall’azienda produttrice del farmaco stesso.
Uso di AIC secondo il DPCM sul FSE:
Secondo quanto previsto dal Disciplinare Tecnico allegato al DPCM sul FSE i codici AIC, insieme ai codici ATC, devono essere utilizzati all’interno del PSS per la codifica di:

  • reazioni avverse ai farmaci e/o alimenti per quanto concerne la classe terapeutica, farmacologica o chimica;
  • terapie farmacologiche dell’assistito;
  • vaccinazioni dell’assistito.

 

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3 comments

  1. A parte che potrebbe essere un lavoretto con photoshop, servirebbero più certificati analoghi per vedere se effettivamente si ripete il logo. Detto questo le barrette sull’intensità del segnale, unita al 5G confermerebbe in maniera inequivocabile la sua funzione. Sarebbe interessante sapere se questo simbolino appare solo sulle “terze dosi” o indipendentemente dalle forniture. Se fosse vero, sarebbe una conferma che il farmaco iniettato è in grado di connettersi con la rete 5G di prossima generazione ovvero quella a 26,5 GHz e non certo a quella attuale che di fatto è una 4,5G che lavora a 3,750 GHz. Mi sorge dunque una perplessità: la lunghezza d’onda dei 26,5 GHz non potrebbe “risuonare” con la grandezza infinitesimale del grafene iniettato. Quindi (secondo me) il campo elettromagnetico del 5G esterno al corpo, non serve al “trasferimento dati” ma ad alimentare il circuito nano elettronico dentro al grafene

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    • Purtroppo siamo coscienti delle possibili manipolazioni tramite photoshop. Abbiamo preso la decisione di pubblicare il breve video, visto che appare veritiero, sono anche presenti dei dati che forse avremmo dovuto oscurare. Il motivo della pubblicazione era capire se altre persone hanno avuto modo di riscontrare quanto segnalato. Per quanto riguarda le frequenze sappiamo solo che diverse persone stanno avendo dei fastidi tipo “acufene” ed altre cose simili. Grazie del commento

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    • Anche Ricardo Delgado di “La Quinta Columna” dice che 26Ghz è la frequenza chiave per l’attivazione della nano-tech al grafene. Vedremo cosa succede nei prossimi mesi.

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