Piaggio Ciao: un mito dell'Industria Italiana - Italiador
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Piaggio Ciao: un mito dell’Industria Italiana

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Il Piaggio Ciao è un pezzo di storia della produzione motoristica su due ruote italiana. Dagli anni sessanta fino alla fine degli anni novanta, infatti, ha rappresentato per tantissimi giovani Italiani il primo mezzo di trasporto. Scopriamo, quindi, le caratteristiche e i modelli principali del Piaggio Ciao.

Le caratteristiche della Piaggio Ciao
Il Piaggio Ciao da un punto di vista storico è uno dei ciclomotori più venduti in Italia. Fu prodotto per la prima volta dalla Piaggio nel 1967 , e la produzione è continuata fino al 2006. Il progettista è l’ingegner Bruno Gaddi.

Ciò che contraddistingue il Piaggio Ciao è la sua semplicità meccanica: è infatti provvisto di un motore a cilindro orizzontale da 49,77cm³ (alesaggio × corsa 38,4 × 43 mm) a due tempi funzionante con Miscela olio-benzina al 2%; carburatore Dell’Orto SHA 12/10; distribuzione regolata da una spalla dell’albero motore. Raffreddamento ad aria forzata sul cilindro per mezzo di una ventola ricavata con alette di fusione sul volano magnete. La testa è esposta al flusso d’aria naturale.

I pedali, invece, inizialmente simili a quelli di una bicicletta, in seguito furono fatti di metallo ricoperto di plastica nera. Essi azionano con un giro di catena la ruota posteriore, che a sua volta trasmette il movimento al motore attraverso la cinghia di trasmissione. Ciò comporta la presenza di due distinti gruppi di frizione automatica (uno per l’avviamento, l’altro per il moto normale) entrambi alloggiati nel medesimo gruppo rotante. Lo spegnimento, poi, non avviene con il consueto “bottone di massa” ma agendo con una corta leva al manubrio su una valvolina in testa (decompressore).

Il Piaggio Ciao è fornito di un telaio estremamente semplice in lamiera d’acciaio e di forme molto simili alle biciclette da donna del tempo. All’interno si trovava anche il serbatoio del carburante ( 2,8 litri di capacità), di trasmissione automatica a cinghia trapezoidale e di impianto frenante a tamburo. In breve tempo, quindi, il Piaggio Ciao divenne un veicolo di grande successo, al pari dell’altra immortale creazione della casa: la vespa

Al momento della fabbricazione l’obbiettivo fu quello di ridurre al minimo i costi e contenere il peso ( inferiore di 40Kg, a secco). Il tutto era improntato alla massima semplicità, iniziando dall’impianto delle sospensioni, anteriori a biscottino. Per quanto riguarda il posteriore, la sospensione era addirittura inesistente e il comfort per il guidatore era affidato a delle molle sottostanti al sellino. [Omissis…]

Fonte: MotoriMagazine – 15 Dicembre 2023


CONSIDERAZIONE
Forse non tutti sanno che … il CIAO faceva più di 140 Km con un pieno (2.8 litri di miscela), quindi 50 Km/l. Progettato dall’Ing. Bruno Gaddi, aveva una cilindrata di 49cc ed una manutenzione praticamente irrisoria. Aveva i pedali se rimanevi a secco. È stato il ciclomotre più venduto al mondo. E, calcoli alla mano, produceva meno di un quarto di gas serra di una bici elettrica attuale.

Fonte: Infonesh

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