C’è un altro Berlusconi all’orizzonte, Pier Silvio, che scuote Forza Italia e potrebbe seguire le orme del padre in politica. Non subito, ma la notizia ha messo già in fibrillazione il partito e soprattutto Giorgia Meloni
Mentre Ursula von der Leyen è a “caccia dell’ultimo voto utile” come titola a tutta pagina il Quotidiano Nazionale e come riporta la gran parte della stampa nostrana, c’è una notizia che i nostri giornali non evidenziano molto ma destinata a crescere di settimana in settimana. Pier Silvio Berlusconi, secondo genito di Silvio, durante la presentazione dei palinsesti di Mediaset ha fatto un po’ come faceva il padre, ha parlato di politica dal caso Malpensa “non mi sono piaciuti i tempi e i modi” a Forza Italia “che deve riconquistare i moderati”.
Pier Silvio scuote la Destra, cosa farà?
Tra i grandi quotidiani è solo Repubblica a mettere la notizia di apertura del giornale. “Pier Silvio scuota la destra” e il vicedirettore del quotidiano, Francesco Bei, in un fondo spiega che “l’onda generata dalle parole di Pier Silvio si è infranta sul centrodestra, investendo tutti i partiti della coalizione”. Già perché una sua possibile discesa in campo potrebbe sconquassare gli equilibri della maggioranza. Il retroscena di Federico Capurso sulla Stampa racconta proprio questo. “Forza Italia entra in grande agitazione. Nessuno può dire con certezza quali siano i piani di Pier Silvio Berlusconi. E questa incertezza scuote tutti, anche a Palazzo Chigi. Giorgia Meloni teme che la voglia della famiglia Berlusconi di incidere sulla linea del governo, se crescesse, potrebbe rompere gli equilibri della coalizione. La premier considera Antonio Tajani un alleato affidabile con cui, finora, ha spesso giocato di sponda. Ma cosa succederebbe se sulle decisioni di FI entrasse uno dei figli di Berlusconi?”
Serve una nuova Forza Italia, la sfida é questa
Che non sia una boutade o un’uscita non studiata lo si comprende anche dalla titolazione de Il Giornale che, come faceva con il padre Silvio, dedica l’apertura del quotidiano con un titolo lapalissiano: “La versione di Pier Silvio, serve una nuova Forza Italia” e nella cronaca affidata a Fabrizio De Feo si spiega come “i moderati in Italia sono la maggioranza, oggi però non hanno qualcuno in cui si riconoscono veramente. Forza Italia è perfetta e sta lì, ma un conto è una Fi di resistenza, un conto è una Fi di sfida”. In fondo, come riporta Carmelo Lopapa su Repubblica “la famiglia Berlusconi, che del partito resta azionista di maggioranza – nel senso aziendale del termine: 600 mila euro versati solo prima delle Europee dai figli, per non dire delle fideiussioni – lo pretende. E Tajani non potrà indugiare ancora. Faccia un talent scout, richiami pure ex ministri ed ex ministre transitati altrove, ma non perda altro tempo: sembra un invito, ma è qualcosa di più”.
Tajani non si sente sfiduciato: “Pier Silvio é con me”
A subire il colpo delle parole di Berlusconi jr è soprattutto Antonio Tajani che gongolava qualche ora prima per via del G7 sul Commercio Estero in Calabria con tanto di foto e interviste con i leader delle economie di mezzo mondo. E anche se su il Giornale, nell’intervista affidata ad Hoara Borseli, il segretario azzurro predica calma “Sfiducia? No, Pier Silvio è con me”, il Fatto Quotidiano riporta così il Tajani pensiero: ““Le parole di Pier Silvio Berlusconi le leggo come una conferma di quello che abbiamo sempre detto, che dobbiamo coprire lo spazio politico tra Schlein e Meloni. Abbiamo raggiunto il 10 per cento alle Europee e puntiamo al 20% alle Politiche. Pier Silvio è in perfetta sintonia con noi di Forza Italia, sono solo speculazioni non vere“. Ma è chiaro che i giochi non sono così semplici e le parole del figlio del Cav. possono essere un vero e proprio detonatore anche se bisogna vedere se possieda il carisma del padre anche nel saper conquistare i moderati. Cosa non del tutto scontata. Ma non è solo questo il tema.
Tre motivi per cui a Berlusconi jr conviene stare fuori dai giochi
Ci sono almeno tre motivi che dovrebbero far ragionare Berlusconi jr sulla pericolosità di una sua eventuale discesa in campo e li elenca nel suo retroscena Capurso su la Stampa. ” Ma tutti scommettono sul fatto che alla fine il figlio del Cav desisterà per almeno tre buoni motivi. Il primo riguarda Mfe-Mediaset: la pre-condizione di qualunque impegno politico, infatti, sarebbe l’eliminazione del conflitto d’interessi e «mollare tutta l’azienda in mano a qualcuno non è un tema leggero», ammette lo stesso Pier Silvio. Il secondo motivo riguarda la famiglia: tutti, a partire dalla sorella Marina, hanno più volte espresso la loro contrarietà a un impegno diretto, ben consapevoli di quanto la politica abbia fatto anche molto male al padre. Il terzo ostacolo, infine, è intriso di realismo: Forza Italia al 10% e un centrosinistra in ripresa non sono le migliori condizioni per la discesa in campo di un nuovo Berlusconi”. Sarà così? Di fatto, per usare un gergo calcistico che piaceva al padre, “la partita è appena cominciata”, la palla è al centro, là dove passano i destini di chi vuol far politica.
Fonte: PolicyMakerMag – Giancarlo Salemi – 18 Luglio 2024
I due primi rampolli dell’ex cavaliere, stanno scimmiottando con i Media, i quali paventano la discesa, di uno di loro, in campo per l’attività politica, come fece il loro padre nel 1994. Ma se sono già così ricchi ed occupati con le loro imprese: cosa ci andrebbero a fare in parlamento, con uno stipendio annuo lordo di 100.000 Euro? Ci sarebbe per caso qualche altro motivo, più importante, quale ad esempio controllare ed aggiustare le cose, per proteggere loro stessi ed i loro affari, in chiaro conflitto d’interessi rispetto le necessità degli Italiani? Val. In.