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Privacy: il grande inganno continua

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Siamo continuamente spiati e non possiamo fare nulla. Le Autorità governative nazionali ed europee si fanno, in aggiunta, beffa dei cittadini, sbandierando a destra e manca il diritto alla privacy che puntualmente viene ignorato.

La riprova di quanto affermato sta nel fatto che ognuno di noi riceve settimanalmente proposte di acquisto da aziende, piccole e grandi, senza mai averle interpellate. Quante volte avete dovuto dare i vostri recapiti completi per comprare una stupidissima cosa o per avere accesso a dei servizi. Le aziende sono andate ben oltre nel chiedere i nostri dati riservati. Pensate ad esempio a tutte le applicazioni dello smartphone che per essere scaricate ed attivate chiedono “il permesso” per poter ascoltare le nostre conversazioni. Non ci credete? allora leggete qui di seguito l’ultimo sfacciato caso di violazione di diritto alla privacy. E poi ditemi se contiamo meno di Zero.

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La catena di negozi alimentari Lidl ha commercializzato in tutti i punti vendita il robot da cucina evoluto Monsieur Cuisine Connect, prodotto dall’azienda tedesca SilverCrest. È andato a ruba perché costava solo 350 euro, adesso è emerso che ha un microfono integrato dormiente. In Francia il caso è esploso su tutti i media, e ricorda lo scandalo che investì Google a febbraio, quando si è scoperto che la linea di sistemi di allarme Nest Guard aveva la stessa peculiarità.

Tutto è iniziato quando la testata tecnica francese Numerana, in collaborazione con due appassionati di tecnologia, ha individuato nel Monsieur Cuisine Connect un concorrente a buon prezzo del Bimby di Vorwerk (che costa 4/5 volte tanto). Però contestualmente ha scoperto il microfono, che è inattivo ma funzionante. I problemi sollevati sono due: trasparenza e sicurezza. La presenza di questo componente non è segnalata da nessuna parte, inoltre c’è una connaturata debolezza informatica del sistema operativo installato, che avrebbe potuto agevolarne il controllo.

Per la precisione, il sistema operativo è Android 6.0, una vecchia versione se si tiene in conto che l’ultima release di Android in circolazione è la 8.1, e che per la fine dell’anno è atteso Android 9.0. Peraltro il software è aggiornato solo al 2017, quando gli upgrade pubblicati da Google arrivano fino ad agosto 2018. Insomma, si sarebbe potuta prestare maggiore attenzione, anche perché Alexis Viguié, uno degli appassionati che ha scoperto la criticità, spiega che “l’applicazione di base del firmware non richiede l’autorizzazione di Android per utilizzare il microfono”.

Non solo: parrebbe anche piuttosto semplice usare il dispositivo come se fosse una sorta di tablet Android, dato che ne ha tutti i componenti. Morale: il produttore ha usato una “base” pensata per altro e l’ha adattata, che di per sé non è sbagliato, se non fosse che il microfono è stato aggiunto volontariamente.

A seguito del polverone d’oltralpe, Lidl ha contattato il fornitore per chiedere spiegazioni e ha quindi confermato la presenza del microfono dormiente. Michel Biero, direttore esecutivo Acquisti e marketing di Lidl, ha spiegato che inizialmente gli sviluppatori avevano pensato alla possibilità di integrare il supporto all’interfaccia vocale. Probabilmente l’ipotesi è stata accantonata, ma il microfono è rimasto, sebbene inattivo e al momento non impiegabile in remoto.

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Ecco la nota ufficiale dell’azienda: “nell’ultima versione di Mr. Cusine Connect rilasciata il 3 giugno 2019 scorso, c’è davvero la presenza di un microfono. Non è attivo e può essere attivato solo dal cliente in modo casuale. Il tutorial trasmesso dal media Numerama, questa mattina giovedì 13 giugno 2019, mostra che è necessaria un’azione specifica affinché il microfono funzioni. Lidl non vuole e non può accedere al microfono da remoto”.  (E allora diciamo noi: perchè hanno messo questi microfoni ? oltre il danno anche la presa per i fondelli)

Fonte:  di Tom’s Hardware per il Fatto | 14 Giugno 2019

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