Ognuno é libero di farsi uccidere come meglio crede, nel caso specifico un gruppo di “sottosviluppati” ha deciso di farlo assumendo a Mondovì, la QUINTA dose del siero genico anti Covid-19.
Nei giorni scorsi è giunta in redazione una lettera da parte di un monregalese. Racconta di aver accompagnato uno dei propri genitori ad effettuare la quinta dose del vaccino anti-Covid e lamenta alcune criticità. Abbiamo chiesto alla AslCn1 di replicare alla nota. Pubblichiamo, di seguito, entrambe le posizioni.
Scrive l’utente: «Segnalo la completa disorganizzazione dell’espletamento delle vaccinazioni (richiamo) anti-Covid-19 presso l’Ospedale “Regina Montis Regalis” di Mondovì dove, nella mattinata del 31 maggio, mi sono recato per accompagnare mia mamma alla somministrazione della quinta dose. Sembra che la pandemia non abbia insegnato niente al personale e ai dirigenti dell’Ospedale. Primo, nessun tipo di distanziamento, ma l’invito dell’infermiera a mettersi in corridoio senza rispettare l’ora dell’appuntamento fissato dalla Regione, né rispettare la numerazione della modulistica; nessun invito a indossare la mascherina, purtroppo neanche il medico la portava. Secondo, scelta di un ambulatorio (non identificato) adiacente ad altri utilizzati per le visite specialistiche, creando confusione per l’accesso agli utenti. Terzo, il richiamo è dedicato quasi esclusivamente ad anziani fragili che si sono trovati ammassati in corridoio, uno accanto all’altro, chi non aveva la sedia rotelle è dovuto restare in piedi per una o due ore per non perdere la priorità della coda. Quarto, cortesemente vorrei una risposta sulle azioni correttive che si intendono attuare per evitare che altri anziani subiscano il disagio che ha avuto mia mamma».
L’Asl risponde con la nota di Domenico Montù, direttore Servizio Igiene e Sanità pubblica:
«Come noto la Regione Piemonte è l’unica in Italia che ha previsto un invito attivo per tutti i cittadini over 60 per eseguire la dose di richiamo della vaccinazione COVID. In sostanza la coda di quella attività emergenziale iniziata due anni prima. In questi giorni si stanno convocando gli ultimi dell’elenco e per la metà di giugno si chiuderà questa campagna che ha interessato oltre 100 mila persone. L’organizzazione delle sedute vaccinali, iniziata a gennaio 2023, ha dovuto tener conto del numero dei cittadini da convocare e degli spazi a disposizione. Al fine di vaccinare tutti entro i tempi previsti, alcuni cittadini sono stati convocati anche su sedi diverse da quelle di residenza. Purtroppo alcuni di costoro non hanno voluto recarsi alla sede di invito, ma si sono presentati presso l’ambulatorio di Mondovì in sovrannumero rispetto a chi era regolarmente convocato. L’organizzazione ha sempre tenuto conto della possibilità che alcuni si presentassero ad accesso libero riservando spazi appositi. Purtroppo la settimana scorsa questo fenomeno si è verificato in maniera superiore al previsto. Il personale ha quindi dovuto gestire i prenotati e l’afflusso extra cercando di non mandare via nessuno e di evitare proteste eccessive che avrebbero potuto compromettere il prosieguo dell’attività. Ciò ha inevitabilmente comportato che qualcuno dovesse attendere più del previsto, ma la seduta vaccinale si è chiusa alla fine nei tempi prefissati».
Fonte: ProvinciaGranda – 7 Giugno 2023
Ma, per come la penso io, più se ne spariscono di questi cerebrolesi ipnotizzati e meglio è per tutti CONSAPEVOLI che rimarranno umani!