Per risparmiare energia e tenere le bollette sotto controllo, una valida alternativa potrebbero essere i caminetti e le stufe a legna, che i nostri anziani hanno sempre usato per scaldare gli ambienti e, in qualche caso, perfino per cucinare. Peccato, però, che in alcune Regioni il loro utilizzo abbia delle forti limitazioni che arrivano anche al divieto assoluto, pena l’applicazione di sanzioni. I caminetti e le stufe a legna dove sono vietati e quali multe sono previste per i trasgressori?
Da qualche anno, diverse amministrazioni regionali hanno ritenuto che usare la legna come alternativa al gas o alla corrente elettrica sia dannoso per l’ambiente se non vengono rispettate alcune soglie di potenza al focolare. Addio, dunque, alle serate suggestive o alle cenette romantiche davanti al caminetto? Vediamo.
La certificazione energetica di stufe e caminetti
Come per gli elettrodomestici, anche per stufe e caminetti a legna esiste una certificazione energetica. È stata introdotta dall’Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali, tramite un Comitato di certificazione e un Comitato tecnico composto da Enea, Legambiente, Enama (Ente nazionale meccanizzazione agricola), Unione nazionale consumatori ed Etifor (società di consulenza sui servizi e i prodotti per la natura).
La certificazione, chiamata «Aria Pulita», interessa stufe, camini e caldaie a pellet ad uso domestico con potenza, quindi, inferiore a 35 kW e verifica la conformità rispetto alle emissioni e al rendimento. In particolare, classifica i generatori di calore tenendo conto di questi parametri:
- rendimento;
- emissioni di particolato primario (PP);
- ossidi di azoto (NOx);
- composti organici totali (COT);
- monossido di carbonio (CO).
I generatori devono avere un’etichetta sulla quale devono essere indicati con un codice identificativo:
- l’azienda produttrice;
- l’anno di certificazione;
- il numero progressivo dell’apparecchio certificato;
- un QR Code che rimanda al sito della certificazione e all’elenco completo dei prodotti certificati con le relative informazioni tecniche.
Sulla base di questi parametri, stufe, caldaie e camini a biomasse di legna vengono classificati in questo modo:
- 1 stella: ha il minimo indispensabile secondo la normativa;
- 2 stelle: -40% emissioni pellet, – 46% emissioni legna;
- 3 stelle: – 60% emissioni di polvere rispetto al mercato;
- 4 stelle: -70% di emissioni rispetto ai prodotti ad 1 stella.
Dove è vietato l’uso di stufe e caminetti a legna?
Il divieto di utilizzare stufe e caminetti a legna parte da una direttiva europea del 2013 che prevedeva delle limitazioni al loro uso per migliorare la qualità dell’aria. Alcune Regioni italiane hanno preso in seria considerazione questa direttiva e, già da qualche tempo, hanno introdotto dei divieti a stufe e camini che rilasciano nell’ambiente quantità di CO2 e di PM10 al di sopra di una determinata soglia.
In particolare, le imitazioni interessano la Lombardia, la Toscana, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e il Veneto.
[Omissis…]
Le multe per chi non rispetta il divieto di stufe e caminetti vanno da 500 a 5.000 Euro.
Fonte: LaLeggepertutti – Carlos Arija Garcia – 26 Settembre 2022