Se Ilaria Salis dovesse conquistare un seggio alle elezioni europee, potenzialmente già il prossimo 10 Giugno 2024 (ossia il giorno dopo la chiusura delle urne e la fine degli scrutini), le porte del carcere di Budapest si potrebbero aprire per far uscire l’insegnante milanese accusata di aver aggredito due estremisti di destra. «Il Protocollo n.7 sui privilegi e sulle immunità dell’Ue prevede all’articolo 9 – spiega l’avvocato Eugenio Losco, legale della Salis – che coloro che sono eletti al Parlamento europeo godano della stessa immunità di cui godrebbero nel loro Paese, quindi in questo caso in Italia. In più, per garantire la possibilità che il parlamentare europeo possa esercitare la sua funzione, partecipare alle sedute (e non solo), è previsto il divieto di ogni tipo di detenzione e la sospensione di eventuali procedimenti in corso. Questo determinerebbe che, in caso di elezione, la signora Salis dovrebbe essere scarcerata dall’autorità giudiziaria ungherese».
L’Iter
Dopo 13 mesi di detenzione e l’umiliazione (ndr. più che giustificata) delle catene con cui ogni volta viene portata in tribunale, riassaporare la libertà e poter ritornare a casa sarebbe un bel regalo di compleanno, visto che il 17 giugno compirà 40 anni. L’ufficialità della sua corsa per Strasburgo è arrivata giovedì scorso, quando in carcere l’attivista ha posto firma autenticata, alla presenza del console italiano in Ungheria, ai moduli per la candidatura nelle file del partito Alleanza Verdi e Sinistra, come capolista nel nord-ovest. «Una volta tornata a piede libero, se le autorità giudiziarie ungheresi volessero continuare il processo dovrebbero chiedere al Parlamento europeo la revoca dell’immunità per la mia cliente – spiega l’avvocato Losco – Ma a quel punto, come accade in Italia, la decisione sulla revoca spetta ai parlamentari di Strasburgo. Questo è l’iter che dovrebbe essere applicato, poi non so se l’Ungheria farà qualche forzatura, ma in tal caso sarebbe una forzatura illegale e contraria a quanto prevedono le leggi europee sul punto, ed esporrebbe il Paese a una procedura di infrazione». «L’unico motivo ostativo alla concessione dell’immunità – precisa il legale – sarebbe avere già una sentenza di condanna definitiva, ma non è il caso della signora Salis. Il suo processo entra nel vivo il 24 maggio e ci è già stato detto che l’udienza successiva sarà il 6 settembre. Inoltre in Ungheria le sentenze diventano definitive dopo il secondo grado e per arrivare a questo ci vorrà almeno un altro anno e mezzo». Insomma, il procedimento penale nei confronti della Salis resterebbe “congelato” fino alla conclusione di un suo eventuale mandato da eurodeputata. Il problema è che, stando dietro le sbarre, non potrà fare campagna elettorale. Ma la sua vicenda giudiziaria è talmente nota, mediaticamente, che “parla da sé”.
[Omissis …]
Fonte: IlMessaggero – Valeria Di Corrado – 20 Aprile 2024
CONCLUSIONE
Gli Italiani conoscono bene Angelo Bonelli dei Verdi e Nicola Fratoianni il Sinistroide, due mimetizzati che rappresentano al 100% la discutibile classe politica italiana, a nostro avviso non sono degni di alcun commento. La candidatura con il partito Alleanza Verdi e Sinistra della maestrina Ilaria Salis, accusata di aver massacrato dei simpatizzanti di Destra in Ungheria ed attualmente in carcere la dice lunga e non ci sorprende affatto, anzi considerato l’interessamento di Mattarella da una parte e di Bergoglio dall’altra, ci aspettavamo minimo la nomina a cavaliere dello stato o la beatificazione per le opere compiute. Non dimentichiamo siamo nell’Europa di Von der Leyen ed in particolare nell’Italia di Mattarella e gli Onesti NON vincono mai, questa é terra di Birboni. Povera Italia. P.S. Speriamo proprio che non ci siano imbecilli che votino il partito Alleanza Verdi e Sinistra. Val. In.