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Tagliati i fondi per l’Editoria, la Fieg: “Attacco al pluralismo”

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«Questo governo si sta dimostrando sordo ad ogni iniziativa a sostegno del pluralismo e della libertà di stampa». Con queste parole il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Andrea Riffeser Monti, è sceso in campo per difendere l’editoria dopo la doccia fredda di ieri, 14 Dicembre 2024. Quando, a sorpresa, è emerso che le risorse destinate dalla manovra in iter di approvazione sono di appena 20 Milioni di Euro per l’intera filiera, editori, distributori ed edicolanti. (n.d.r. … anche troppi se consideriamo tutte le menzogne che i giornali spacciano da decenni e con regolarità, al servizio dei partiti politici e dei poteri occulti). Briciole davanti alla crisi del settore della stampa ma anche rispetto a quanto richiesto dai due emendamenti “segnalati”. Il primo a firma di Forza Italia, che prevede uno stanziamento di 136,6 Milioni di Euro per il 2025, il secondo presentato dai dem con una copertura di 145,6 Milioni di Euro nel triennio.

«Non possiamo non prendere atto della latitanza del governo verso ogni informazione concreta a sostegno dell’informazione professionale di qualità», sottolinea ancora Riffeser Monti nella nota.

«Tale sconcertante comportamento, mette a rischio l’occupazione di centinaia di giornalisti e migliaia di occupati delle nostre imprese oltre che compromettere il diritto dei cittadini ad informarsi ed essere informati».

Ora, la Fieg fa appello a tutti i parlamentari, dei gruppi di maggioranza e di opposizione, affinché votino gli interventi per «garantire effettività all’articolo 21 della Costituzione e al pluralismo dell’informazione» (n.d.r. … altra affermazione fuorviante e fuori luogo. Leggetevi l’art. 21 della Costituzione in fondo al presente articolo). Secondo le stime, i 140 Milioni di Euro ipotizzati per tutte le imprese della filiera sono solo un settimo di quanto si da al cinema, alla lirica, alla danza e ai circhi. (n.d.r. infatti anche a questi settori andrebbero eliminati i contributi. Chi vuole fare impresa , la faccia con i propri soldi e non a spese dei cittadini). E poco più di un millesimo di quanto si è speso per il Superbonus del 110%.

Fonti autorevoli della Fieg confidano che si spera ancora. «Siamo fiduciosi che la notte porti consiglio e così come è stato rifinanziato il fondo dell’automotive, si trovi la copertura anche per un settore cruciale come l’editoria».

Fonte: LaStampa – 15 Dicembre 2024 


Costituzione Italiana – Articolo 21
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.»

 

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2 comments

  1. Edoardo+Fumagalli

    Sono d’accordo che l’editoria sia indipendente, ma visto che con i soldi che gli da lo stato, si vendono senza remora, forse è meglio così. Almeno Sappiamo da che parte stanno, senza farci le paternali…

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    • A nostro avviso visto le malefatte dell’editoria, dovrebbero campare a loro spese. È troppo comodo fare gli imprenditori con i soldi di altri.

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