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Tutte le guerre americane sono state combattute al di fuori del loro territorio

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Nella loro storia gli Stati Uniti hanno fatto innumerevoli guerre: in solo 39 dei 247 anni passati dalla dichiarazione di indipendenza non sono stati coinvolti in operazioni o occupazioni militari (dunque non tengo conto della Guerra fredda).

Gli anni di pace consecutivi sono stati al massimo sei, significativamente durante la Grande Recessione e subito dopo la sconfitta in Vietnam. Neanche un anno intero di pace, invece, dopo il 1986, ossia da quando sono diventati l’unica superpotenza planetaria.
Ancora più impressionante è comunque il fatto che tutte le guerre americane siano state combattute al di fuori del loro territorio.

Tutte. Inclusa quella di indipendenza e le tante contro gli indiani o il Messico, volte ad appropriarsi di terre altrui. Persino la guerra civile si svolse quasi interamente sul suolo degli stati secessionisti. Capite bene che è più facile fare guerre quando le distruzioni sono sempre e solo altrove.

Le loro scuse per intervenire militarmente sono state molto varie e a volte davvero creative: come in Cina, a inizio novecento, per obbligarla ad accettare l’importazione di oppio; o negli anni ottanta a Panama per impedirgli di esportare droghe.

Ecco comunque una lista alfabetica dei principali paesi da loro attaccati, bombardati o occupati: Afghanistan, Cambogia, Cuba, Filippine, Haiti, Iran, Iraq, Laos, Libano, Libia, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Serbia, Siria, Somalia, Uganda, Vietnam, per non parlare dell’intera Europa Occidentale (e adesso buona parte di quella Orientale) nonché del Giappone e della Corea del Sud, sottoposte alla loro tutela per salvarle dal comunismo.

Delle due l’una: o gli americani tutte queste guerre le hanno fatte per imporre imperialisticamente i loro interessi, e allora concorderete che non dovrebbero essere degli interlocutori moralmente accettabili; oppure hanno agito per difendersi da presenti o future minacce.

Da buon machiavellico sono convinto che per prevenire aggressioni e più gravi conseguenze a volte sia necessario (anche se a loro capita un po’ troppo spesso) portare preventivamente la guerra sul territorio altrui, a difendere gli alleati o a neutralizzare i nemici.

Ma allora mi spiegate come mai date loro alcun credito quando condannano la Russia per aver fatto un’operazione preventiva esattamente analoga a quelle da loro praticate per due secoli, e per di più ai suoi confini e non a migliaia di chilometri di distanza?

Fonte: infosannio.com – Francesco Erspamer

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