L’INPS, con un comunicato stampa del 22 marzo 2022, ha reso noto che è stato pubblicato “l’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza, aggiornamento a febbraio 2022”. In questo documento, sostanzialmente, si evincono alcuni interessanti dati, tra i quali: il numero dei nuclei familiare percettori del sussidio, l’assegno medio mensile erogato ecc.
A febbraio, in particolare, c’è da segnalare una riduzione nel numero dei percettori del reddito e della pensione di cittadinanza. Ma attenzione, come spiegato dallo stesso Istituto, si tratta di una diminuzione fisiologica. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza, in quanti lo percepiscono?
Secondo quanto si legge nell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza, aggiornamento a febbraio 2022, sono 1,1 milioni i nuclei percettori totali, con 2,48 milioni di persone coinvolte, di questi:
- 2,16 milioni sono cittadini italiani;
- quasi 231 mila sono cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE;
- circa 87 mila, infine, sono cittadini europei.
L’importo medio erogato è di 583 euro (609 euro per il reddito di cittadinanza e 311 euro per la pensione di cittadinanza.
Rispetto al mese precedente (gennaio 2022), c’è stata una riduzione di circa 245 mila nuclei percettori del sussidio, ma si tratta di una riduzione fisiologica.
“La diminuzione del numero dei nuclei rispetto al mese precedente (a gennaio i nuclei percettori di almeno una mensilità di RdC/PdC sono stati 1,35 milioni), spiega l’INPS, risente dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio. Una analoga flessione era stata registrata anche lo scorso anno, nello stesso periodo, influenzata appunto dai termini di presentazione delle nuove dichiarazioni”.
Investireoggi di Pietro Pisello , pubblicato il 23 Marzo 2022
All’origine, l’idea di proteggere i più deboli e sostenerli con il reddito di cittadinanza sembrava una soluzione giusta oltre che innovativa, peccato che siamo in Italia, paese di furbi da una parte ed incapaci dall’altra.
All’epoca scrissi personalmente a vari politici tra cui l’inetto Luigi Di Maio, poco più che un ragazzino, con poca esperienza ed anche un tantino presuntuoso. Naturalmente anticipo subito che non ricevetti risposta ne da lui, ne da altri compari a cui mi rivolsi.
Volevo solo segnalare tra le altre cose che prima di fare una rifoma così importante che, mirava a creare posti di lavoro ed una assistenza economica temporanea, bisognava mettere a posto TOTALMENTE, camere di commercio e soprattutto gli UFFICI di COLLOCAMENTO che NON hanno mai funzionato adeguatamente.
Naturalmente il M5S che aveva fatto del reddito di cittadinanza il suo cavallo di battaglia per le elezioni politiche, tutto ha fatto, meno che fare quello che avrebbe dovuto fare. Morale, niente posti di lavoro aggiuntivi, uffici di collocamento che ancora non funzionano, cittadini che percepiscono il sussidio senza diritto e per finire 2,16 milioni di parassiti che NON lavorano e NON vogliono lavorare, perché tanto c’é mamma, papà, nonni, hanno l’orto, il pezzetto di terra e se ne buggerano se pesano sulla collettività.
L’importante é prendere a sbafo soldi che non gli spettano e che non hanno mai precedentemente versato nelle casse dello stato. Costo annuale stimato per i contribuenti 15 Miliardi di Euro
Val. In.
CHI DOVEVA TROVARE LAVORO PER QUESTI ” EMARGINATI…SI TROVA SENZA LAVORO…SIC..
Gli uffici di collocamento in Italia NON hanno mai funzionato bene. Il Reddito di Cittadinanza doveva essere un provvedimento (aiuto) temporaneo in attesa di collocare le persone in cerca di lavoro, NON é e NON può essere una PENSIONE ANTICIPATA alla faccia dei contribuenti, che devono aspettare i 67 anni magari per la pensione minima di 565 euro. Il governo e il M5S avrebbe dovuto riorganizzare prima gli uffici territoriali, incentivare la ripresa economica e la produzione per incrementare l’occupazione ed aumentare il gettito fiscale. Ma il punto é: come può un partito politico di DISOCCUPATI, presuntuosi, senza esperienza ed ora anche CORROTTI fare riforme su lavoro e assistenza economica sociale?
Non cedo che sia per il reddito, credo piuttosto che la gente sia arrivata a non credere più a niente, per cui, meglio questo che niente. Insomma i romani davano “panem et circese” (che vuol dire pane e carme di maiale) ai poveri per sfamarli, ora danni i soldi. Sia allora che oggi, la cosa era la stessa.