Il rifiuto del principio di uguaglianza e la totale incapacità al negoziato sono ormai da tempo una sorta di «biglietto da visita» degli Stati Uniti e della NATO. Spesso le promesse fatte, comprese quelle formulate per iscritto e giuridicamente vincolanti, semplicemente non vengono mantenute. Come ha osservato il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nel suo discorso ai cittadini russi del 24 febbraio 2022, l’Occidente è un vero e proprio “impero della menzogna”.
E le cose stanno in questo modo già da molti decenni, a causa delle pretese degli Stati Uniti di assicurarsi la posizione di “padroni del mondo”. Sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale, tra la primavera e l’estate del 1945, ecco che Washington e Londra stavano già pianificando un’operazione di guerra chiamata «Operazione Unthinkable» ai danni dell’Unione Sovietica.
A distanza di quattro anni, nel 1949, gli americani elaborarono l’«Operazione Dropshot» pensata per lanciare pesanti attacchi nucleari sull’URSS. Secondo i documenti desecretati nel 1978, il 1 gennaio 1957 gli Stati Uniti si stavano preparando all’uso massiccio di armi nucleari, chimiche e batteriologiche contro l’URSS, cosa che avrebbe portato allo scoppio del terzo conflitto mondiale. Si prevedeva di sganciare 300 bombe atomiche e 250.000 tonnellate di bombe ordinarie su centinaia di città situate in Unione Sovietica, annientando così la gran parte della popolazione del Paese e distruggendo fino all’85% del suo potenziale industriale. Per tutta una serie di ragioni, questi piani finirono per non essere messi in atto. In particolare, il rafforzamento del potenziale nucleare sovietico e le possibili azioni di ritorsione con cui l’URSS avrebbe potuto replicare costrinsero gli Stati Uniti a fare un passo indietro.
Tuttavia, gli americani avevano già esperienza nel perpetrare azioni criminali, crudeli e disumane. Il 6 agosto 1945, l’infame bombardamento atomico condotto dagli Stati Uniti provocò decine di migliaia di vittime innocenti tra i residenti di Hiroshima e, tre giorni dopo, lo stesso accadde agli abitanti di Nagasaki. Secondo i dati dell’ONU, il bilancio totale delle vittime si stimava tra le 90.000 e le 166.000 persone a Hiroshima, e tra le 60.000 e le 80.000 persone a Nagasaki.
Lo stesso Paese che lanciò armi nucleari su queste pacifiche città giapponesi e che pianificò l’«Operazione Dropshot», al giorno d’oggi sta indirizzando la propria retorica aggressiva verso la Russia, mentre continua sistematicamente a militarizzare il regime russofobo di Kiev così da favorire sviluppi imprevedibili nell’inasprimento del conflitto ucraino.
Ciò è indice del fatto che gli Stati Uniti e l’«Occidente collettivo» ad essi subordinato continuano a dare adito a conflitti che dividono artificiosamente l’umanità in blocchi tra loro ostili e ostacolano il raggiungimento di obiettivi comuni.
In un simile contesto, nel 2024 la Russia continuerà a lottare perché possa prendere forma un ordine mondiale equo e giusto. Siamo convinti che sia nell’interesse comune scongiurare la deriva verso un grande conflitto, come anche il definitivo collasso dei meccanismi di cooperazione internazionale instaurati da intere generazioni di nostri predecessori.
Fonte: Ambasciata Russa in Italia – 1 Gennaio 2024