Vaccino: Non c'é DUE senza TRE - Italiador
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Vaccino: Non c’é DUE senza TRE

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NON c’é DUE, senza TRE … e NON ci sarà TRE senza QUATTRO ….. etc etc. “Finché morte non ci separi” ……..

Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno deciso di dare nuovo impulso alla campagna vaccinale, ma questa volta sul fronte delle terze dosi.

E’ già stato dato il via libera per il personale sanitario, ai “fragili” e agli ultra sessantenni ad almeno 6 mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale. Nei prossimi giorni toccherà anche agli over 50.

Per questa ragione il commissario straordinario Francesco Figliolo ha chiesto alle Regioni di «incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonché di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari». Verranno dunque riaperti gli hub che sono stati chiusi e verrà chiesta la collaborazione dei medici di famiglia.

Risale al 31 gennaio del 2020 la dichiarazione dello stato di emergenza e, di proroga in proroga, si è arrivati al 31 dicembre 2021. Ma con ogni probabilità lo stato di emergenza verrà prorogato fino al 31 marzo 2022.

Nessuna decisione è ancora presa, ma dà ciò che filtra da fonti governative l’obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, per andare al cinema, a teatro, allo stadio o al ristorante (al chiuso) dovrebbe essere esteso fino a 30 giugno 2022.

E questo per tentare ancora di convincere qualche No vax a vaccinarsi. La validità del lasciapassare verde è già stata prorogata a un anno dopo la seconda dose (prima erano 6 mesi).

 Il governo, come ha spiegato il ministro Speranza, non intende mandare in archivio il sistema a “colori”: bianco, giallo, arancione e rosso, a seconda dell’indice di incidenza, dell’Rt, del tasso di occupazione delle terapie intensive e della aree mediche.

Ma per ora l’Italia resta bianca, grazie all’alta percentuale di vaccinati, e a rischiare tra qualche settimana potrebbero essere proprio le Regioni con il più alto tasso di No vax come il Friuli e la provincia di Bolzano.

E quelle con un sistema sanitario meno strutturato, come la Calabria. Se la situazione dovesse precipitare in alcune aree più ristrette, con dei veri e propri cluster, si adotteranno zone rosse locali com’è già accaduto nei mesi scorsi.

Fonte: Il Messaggero

 

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2 comments

  1. Edoardo Fumagalli

    Perchè non fanno scendere in piazza i nazi-polziotti e sparano alla gente?. nOn è più facile risolvere la cosa?

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    • Oh con molta probabilità ci hanno già pensato a sparare a qualcuno, adesso anche gli “URBANI” (polizia municipale) sono dotati di pistola.
      Le forze di polizia, uomini e donne, ora si sentono i giustizieri del giorno e della notte, finchè non incontreranno il VERO GIUSTIZIERE ! Sigh Sigh ….

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