Cosa scegliere tra il flagello della flavescenza dorata, che sta colpendo i vitigni non solo in Veneto, ma anche in Nord Italia, e i rischi per la salute causati da un potente pesticida, il Clorpirifos, il cui impiego da un paio d’anni è stato vietato dall’Unione Europea? Il dilemma si pone dopo che alcuni focolai sono stati riscontrati sulle colline del prosecco, a Conegliano e Valdobbiadene (in provincia di Treviso), oltre che in Valpolicella (Verona). L’allarme si è esteso in altre regioni ed ecco che a dicembre è partita la richiesta di deroga, per consentire l’applicazione del prodotto, tra giugno e luglio, in un’unica soluzione. Finora il ministero della Salute non ha risposto.
Subito è scattata la protesta per la salute dei consumatori. “La Regione vuole proteggere il prosecco e non la salute dei veneti”, denuncia il consigliere regionale dem Andrea Zanoni in una interrogazione. E spiega: “Il Clorpirifos è un pesticida neurotossico, provoca danni allo sviluppo mentale dei bambini e può determinare casi di riduzione del quoziente intellettivo, disabilità psichica e autismo. Per questo l’Europa ne ha vietato l’impiego a partire da gennaio 2020, ma in Veneto è ancora utilizzato contro alcuni insetti dannosi”. [ … Omissis]
Fonte: Il Fatto Quotidiano – di Giuseppe Pietrobelli – 15 Aprile 2023
Il problema dei vitigni esiste e la soluzione, sconveniente e pericolosa per i consumatori, c’é. Noi siamo del parere che “NON si può salvare capre e cavoli”. Se la Regione ed i produttori intendono utilizzare i PESTICIDI, lo facciano pure, vuol dire che per almeno due anni NON venderanno più prosecco. Salvati i vitigni si potrà tornare alla normale produzione SENZA PESTICIDI e vendita. La sete del guadagno a tutti i costo NON é accettabile e non può essere tollerata. I consumatori vanno protetti. Noi comunque a scanso di equivoci, smettiamo di acquistare e bere vini del Veneto.
Val. In.