Il primo giorno del ticket per entrare a Venezia. Oltre 80mila visitatori si sono registrati sulla piattaforma online. Ma solo uno su dieci ha pagato i 5 euro: gli altri si sono registrati ma sono per qualche ragione esenti (perché veneti, lavoratori, studenti: la casistica). Dalle registrazioni raccolte fino a ieri, saltano agli occhi, tra gli esenti, le tre grandi categorie degli ospiti delle strutture ricettive (30.300), dei lavoratori (15.000) e degli studenti non residenti (11.000). A seguire, sempre come numero di prenotazioni, i veneti: 9.450, potenziali gitanti, ma che alla fine il Comune ha deciso di non far pagare. Corposo anche il gruppo di chi non versa il ticket in quanto proprietario di una casa a Venezia: 5.300. Poco più di migliaio, invece, gli scolari in gita, 1.760 i parenti, 1.363 i residenti che invitano in città conoscenti.
NUMERI CERTI
Sono 29 le giornate individuate nel 2024 in cui il ticket sarà obbligatorio (solo dalle 8.30 alle 16): le prime sono appunto da oggi al 5 maggio, per 11 giorni filati. Poi tutti i weekend di maggio (sabato e domenica), i weekend di giugno (esclusi l’1 e il 2), infine i weekend 6-7 e 13-14 luglio. Dopo questa sperimentazione il Comune valuterà se estendere l’iniziativa anche per i mesi successivi. «I primi numeri sono in linea con le nostre aspettative – commenta l’assessore al turismo, Simone Venturini – E che ci immaginiamo crescano nelle prossime ore. Anche quei 30mila turisti pernottanti, ospiti delle strutture ricettive, non sono tutti. Dalle nostre stime dovrebbero essere tra i 40 e i 45mila. Tanti si registreranno all’ultimo momento. E così accadrà per i gitanti giornalieri, che decidono in base al tempo». Insomma un quadro in evoluzione, ma che alla fine darà dei dati certi. «E questo è un fatto dirompente del contributo – sottolinea l’assessore – Non è solo uno strumento per disincentivare gli arrivi nei giorni più critici, che resta il nostro primo obiettivo, ma ci consentirà anche di avere dei numeri certi, non stime, sul numero di gente che arriverà in un certo giorno. Venezia sarà la prima città al mondo ad avere questa possibilità, che ci consentirà di programmare meglio l’accoglienza». L’assessore ribadisce che questo avvio è sperimentale: «Abbiamo questa possibilità di far funzionare un sistema mai provato prima. In tanti anni non si è fatto nulla contro l’overtourism. Questa amministrazione ci sta provando».
TOTEM COLORATI
Prova, di certo, molto attesa quella di oggi, anniversario della Liberazione ma anche giorno del patrono San Marco. Ieri è stata la vigilia dei preparativi. In mattinata, sotto la pioggerellina fitta, operai e tecnici erano al lavoro per ultimare l’allestimento del piazzale della Stazione a Santa Lucia, vero snodo della Venezia “a pagamento”. Pronto il gazebo-biglietteria, con le macchinette per stampare le esenzioni e le casse dove pagare i ticket. Ai piedi della gradinata, posizionati sei grandi totem di tre colori diversi, per incanalare i diversi visitatori: arancione per i turisti; verde per residenti, lavoranti e studenti; blu per chi deve solo passare, senza bisogno di ticket. Pronto all’uso anche un bel mucchio di tendiflex, le colonnine segnapercorso. «Ma non ci saranno blocchi – conferma il direttore di Vela, Fabrizio D’Oria, che deve gestire il nuovo sistema di accoglienza su prenotazione – Accanto ai totem, a indirizzare i visitatori, ci saranno gli steward. Poi, in base ai flussi, valuteremo se usare i tendiflex per incolonnare i visitatori. Ma senza blocchi». Altri totem informativi e steward anche nei terminal di terraferma e soprattutto a Piazzale Roma. Qui, però, nessun varco o incolonnamento. «Il vero ingresso per il contributo è a Santa Lucia. Attorno a Piazzale Roma avremo solo gli steward a controllate il passaggio sui ponti».
CONTROLLI E SANZIONI
Una organizzazione complessa, che si dovrà rodare. Ieri c’erano i gruppi di steward ancora in formazione. Da oggi dovranno smistare il traffico, informare, controllare e, nel caso, multare. La maggior parte, una settantina, in pettorina bianca, avrà compiti solo informativi. Un’altra cinquantina, in pettorina gialla, potrà anche controllare i Qr-code. Una trentina, infine, con pettorina arancione, quelli che potranno anche multare: sanzioni da 50 a 300 euro. Ma in questi primi giorni l’ordine di servizio è quello di non essere troppo rigidi.
Fonte: IlMessaggero – 25 Aprile 2024
CONCLUSIONE
NON c’é pace nel nostro Paese, solo la guerra civile forse ci potrà salvare, visto che le Leggi e la Costituzione vengono puntualmente disattese. E fortuna che dovremmo avere alti personaggi della Repubblica a garanzia del rispetto della Carta Costituzionale. Ma é tutta una barzelletta, la costituzione viene interpretata a piacimento, a seconda di come si svegliano la mattina lor signori e noi nel frattempo ci beviamo “.. a tazzulella e café” aspettando che qualcosa cambi. Oggi si chiude Venezia, domani chiudono un’altra città e di questo passo prende forma, la città chiusa in un quartiere, la famosa città in 15 minuti del Nuovo Ordine Mondiale.
L’Art. 16 della Costituzione afferma: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche [cfr. art. 120 c. 2, XIII c. 2].
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge [cfr. art. 35 c.4].”
Allora come la mettiamo? Qualche giurista o costituzionalista vuole muovere il suo posterione per ripristinare un minimo di legalità oppure facciamo finta di niente ed andiamo avanti così? Val. In.