Diabolik, Eva Kant e l’ispettore Ginko. Sono i protagonisti di un nuovo trittico di monete proposto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per completare la serie “Fumetti” della Collezione Numismatica 2023.
Il programma numismatico 2023
Saranno dunque gli iconici personaggi ideati dalle sorelle Giussani a chiudere la nuova serie evocativa del celebre fumetto che ha già riscosso grande interesse tra gli appassionati. “Si tratta di una tra le novità del programma numismatico 2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato”, sottolinea l’IPZS sui social. Le monete, che sono in argento, hanno un valore nominale di 5 euro e sono disponibili in versione fior di conio con elementi colorati, confezionate in speciali trittici con una tiratura di 10.000 pezzi.
Come sono le monete
Le monete sono state realizzate dall’artista Claudia Momoni. Sul dritto si scorgono i volti dei tre principali protagonisti delle storie. Sul dritto 1 e 2 il ritratto rispettivamente di Diabolik e di Eva Kant, con disegno di Sergio Zaniboni. Sul dritto 3 ecco il ritratto di Ginko, disegnato da Enzo Facciolo. Sul rovescio comune, invece, c’è la Jaguar di Diabolik, l’auto dotata di ingegnosi trucchi, protagonista delle singolari fughe del famoso personaggio a fumetti, disegnata ancora da Zaniboni. Tutti i dettagli per l’acquisto delle monete della Collezione Numismatica della Repubblica italiana 2023 sono pubblicati sul portale www.shop.ipzs.it
Fonte: TG24.Sky – 31 Ottobre 2023
Inizialmente il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi Diabolicus, che ricordava Nostradamus, poi però si preferì scriverlo con la lettera «K», perché Angela la riteneva più adatta a un personaggio come quello che aveva in mente; il nome di Eva Kant venne scelto sempre da Angela la quale, per conseguire il diploma all’istituto magistrale, aveva presentato una tesina sul filosofo Immanuel Kant, del quale amava il pensiero filosofico; il personaggio di Ginko deve il suo nome a quello del marito di Angela, Gino Sansoni, alla quale venne aggiunta una «K» in mezzo.
Il terzo numero della prima serie, L’arresto di Diabolik, pubblicato nel marzo 1963, fu causa di una prima serie di denunce e processi penali dei quali furono oggetto Diabolik e altri epigoni negli anni sessanta. Angela Giussani, al fine di promuovere la nuova testata, aveva avuto l’idea di distribuirne copie omaggio ai ragazzi delle scuole medie e questo venne visto come un tentativo di traviamento della gioventù. Ne seguì un processo che, il 6 luglio 1964, assolse Angela Giussani dal reato di incitamento alla corruzione anche perché, si legge nella motivazione della sentenza, nella copertina il personaggio compariva con le manette ai polsi e sullo sfondo di una lugubre ghigliottina, la qual cosa induceva a pensare che il criminale avrebbe pagato per le sue colpe.
Fonte: Wikipedia